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Studi pubblicati sul Tumore del Pancreas
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La “teoria del rimpianto” influisce sulla scelta tra terapia neoadiuvante e chirurgia per il carcinoma pancreatico potenzialmente resecabile
Lo studio lo dimostra che medici differenti che lavorano in diversi ospedali probabilmente faranno scelte simili nel trattamento di pazienti con adenocarcinoma del pancreas con caratteristiche ad alto rischio, ma possono decidere diversamente sullo stesso paziente che presenta un rischio biologico intermedio o basso.
Questo è particolarmente vero nei chirurghi che lavorano in ospedali a basso/medio volume, che sono più inclini a optare per eseguire subito l’intervento chirurgico di resezione pancreatica.
Date queste differenze, sarebbe preferibile prendere decisioni in team multidisciplinari che lavorano, preferibilmente, in ospedali ad alto volume per garantire di poter raggiungere decisioni che possano rappresentare l’esplicazione di varie preferenze.

Il modulatore dell’actina hMENA regola l’asse GAS6-AXL e l’interazione fra cellule tumorali e stromali
Studio di base sull’interazione dinamica fra le cellule tumorali ed i fibroblasti associati al tumore. Questa interazione è regolata da numerosi percorsi biomolecolari che possono condurre alla progressione del cancro ed alla resistenza alla chemioterapia.

L’espressione di CD39 guidata geneticamente modella le funzioni delle cellule T CD8+ che infiltrano il tumore nell’uomo
Lo studio suggerisce che l’analisi SNP possa rappresentare un predittore adeguato dell’espressione di cellule T CD39 + CD8 + nei pazienti oncologici e propone la modulazione di CD39 come nuova strategia per ripristinare i CD8 + TIL parzialmente esauriti.

Evoluzione in Italia della pancreasectomia con resezione venosa in blocco per cancro del pancreas. Studio di coorte retrospettivo su 425 casi in 10 unità di riferimento pancreatiche
Lo studio mostra che la resezione pancreatica combinata con la resezione venosa per il trattamento del cancro al pancreas si è evoluta in Italia negli ultimi 25 anni. La gestione preoperatoria è cambiata, con un uso più frequente della terapia neoadiuvante e del drenaggio biliare preoperatorio. Il tasso di resezioni radicali e il numero di linfonodi asportati è aumentato, in linea con i progressi delle tecniche chirurgiche. La sopravvivenza mediana è gradualmente aumentata dai 6 mesi dell’inizio dell’esperienza, ai 35 mesi dell’ultimo periodo. Il periodo di esecuzione dell’intervento, il coinvolgimento linfonodale e l’invasione venosa istologica sono fattori prognostici significativi all’analisi multivariata. I nostri risultati sono incoraggianti e mettono in evidenza l’evoluzione della pancreasectomia combinata con la resezione venosa in Italia. L’aumento della gestione multidisciplinare e l’esperienza dei centri di riferimento possono portare in questo contesto a un ulteriore miglioramento della sopravvivenza.
- Ultimo aggiornamento della pagina: 10/06/2023
