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Studi pubblicati sul Colangiocarcinoma
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Linee guida per la gestione del paziente con colangiocarcinoma
Linee guida per la gestione del paziente con colangiocarcinoma. Questa prima parte tratta della classificazione, della diagnosi e della stadiazione del colangiocarcinoma.

L’agonista dell’acido obeticolico FXR inibisce il potenziale cancerogeno del colangiocarcinoma umano
L’agonista dell’acido obeticolico FXR è sottoregolato nelle cellule di colangiocarcinoma intraepatico e la sua attivazione da parte dell’acido obeticolico produce effetti anti-cancerogeni contro le cellule di colangiocarcinoma intraepatico mucinose e miste, sia in vitro che in vivo. Gli effetti dell’dell’acido obeticolico predominavano nelle cellule di colangiocarcinoma intraepatico miste, coerentemente con la minore aggressività e la maggiore espressione dell’agonista in questo sottotipo di colangiocarcinoma. Questi risultati, che mostrano la capacità mediata dall’agonista di inibire la colangiocarcinogenesi, rappresentano la base per testare l’acido obeticolico negli studi clinici su pazienti affetti da colangiocarcinoma.

Peter Neuhaus include la resezione portale nel trattamento chirurgico del colangiocarcinoma peri-ilare.
Peter Neuhaus al Charité-Virchow Klinikum, Università di Humboldt, a Berlino, in Germania, dimostra che l’intervento migliore per il trattamento del colangiocarcinoma peri-ilare (in passato denominato anche “Tumore di Klatskin”) è l’epatectomia destra allargata al quarto segmento ed al lobo caudato.
La sopravvivenza a 5 anni dei pazienti che hanno ricevuto questo tipo di intervento con un margine di resezione negativo (R0) è del 57%.
Peter Neuhaus dimostra soprattutto che la simultanea resezione della biforcazione portale ha consentito di ottenere una sopravvivenza a 5 anni dei pazienti pari al 65%, contro il 28% quando la biforcazione non veniva resecata.
Questo dato era significativo all’analisi statistica dei dati.
L’idea di Neuhaus era che il colangiocarcinoma peri-ilare dovesse essere trattato con una “no-touch technique” (senza toccare o vedere il tumore durante l’operazione) che consentisse una resezione estesa “en bloc” di tutta la via biliare.

Yuji Nimura dimostra perché è indispensabile asportare il lobo caudato nelle resezioni per colangiocarcinoma parailare
Il chirurgo giapponese Yuji Nimura, alla Nagoya University School of Medicine, Nagoya, Giappone, dimostra per la prima volta perché è indispensabile rimuovere il lobo caudato per realizzare resezioni epatiche che siano oncologicamente radicali per i pazienti portatori di colangiocarcinoma parailare.
A Nagoya, in 10 anni Nimura opererà ad intento radicale 46 pazienti.
In questo gruppo di ammalati dimostrò che in 44 casi su 46 vi era l’evidenza istologica di cellule tumorali nei dotti biliari per il lobo caudato.
- Ultimo aggiornamento della pagina: 10/12/2023
