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Polipi della Colecisti
Adenomiomi della colecisti, polipi colesterolinici
Cosa sono ?
I polipi della colecisti sono semplicemente delle rilevazioni della mucosa che riveste internamente la parete della colecisti.
La loro definizione migliore è tuttavia quella di “Lesioni Polipoidi della Colecisti”, termine che descrive meglio un eterogeneo gruppo di lesioni che possono essere evidenziate nella parete della colecisti.
Sono una situazione assai comune, essendo rilevabili in una percentuale di pazienti che varia dal 5,6% al 6,9% di quelli che si sottopongono ad un’ecografia dell’addome per un qualunque motivo clinico.
La grande maggioranza di queste formazioni sono del tutto benigne e sono rappresentate da polipi di colesterolo. Una piccola parte è rappresentata da adenomi o da papillomi della parete, che sono considerati veri e propri tumori benigni della parete della colecisti.
Esiste comunque una completa classificazione (fonte bibliografica) di queste lesioni che prevede la loro divisione in:
- tumori epiteliali o adenomi (tubulari, papillari, misti);
- tumori mesenchimali (emangiomi, lipomi, leiomiomi);
- pseudotumori (polipi di colesterolo, polipi infiammatori, adenomiomi, iperplasia adenomatosa).
Queste lesioni possono essere diagnosticate facilmente con l’ecografia con una sensitività del 90.1% e una specificità del 93.%.
Perché si formano?
La maggior parte delle lesioni polipoidi della colecisti si forma a causa dei calcoli.
La colesterolosi che è alla base della formazione dei polipi nella parete della colecisti è caratterizzata dall’accumulo di trigliceridi in particolari cellule (i macrofagi) della parte di parete che si chiama lamina propria. Questo accumulo è quello che dà origine all’aspetto ecografico di piccoli polipi.
I polipi di colesterolo sono formati da queste cellule che contengono colestrerolo e che sono ricoperte da un singolo strato di cellule dell’epitelio.
Il motivo della loro formazione tuttavia è sconosciuto. Alcuni scienziati pensano che queste lesioni possano derivare da depositi diretti di colesterolo che proviene dal colesterolo presente nel sangue, altri ritengono che steroli liberi possano essere trasferiti dalla bile alla mucosa che costituisce la parete della colecisti e che lo sviluppo dei polipi possa essere associato con un’alterata sintesi epatica del colesterolo stesso.
Che disturbi possono dare? I sintomi
Le lesioni polipoidi della colecisti possono non dare origine ad alcun sintomo ed essere scoperte incidentalmente durante ecografie eseguite per altri motivi clinici.
In altri più rari casi possono dare origini a processi infiammatori della colecisti (colicistite acuta) con l’insorgenza di dolore addominale, febbre anche elevata accompagnata spesso dal brivido e da ittero.
Alcuni pazienti possono soffrire di vere e proprie coliche biliari.
In altri casi la posizione del polipo all’interno del lume della colecisti può causare l’impedimento dello svuotamento della bile contenuta al suo interno.
Come vengono riconosciuti? La diagnosi.
In genere è l’ecografia a rappresentare il primo esame che rileva la presenza di un polipo all’interno della colecisti. L’esame viene eseguito generalmente per un qualunque motivo clinico e il rilievo del polipo è causale.
Un secondo motivo per l’esecuzione dell’ecografia è l’avere sofferto di una colica biliare o di una colecistite acuta e quindi l’ecografia viene richiesta dal medico per verificare lo stato della colecisti e la possibile presenza dei calcoli.
Generalmente i polipi sono rilevabili con l’ecografia quando il loro diametro è intorno ai 5 millimetri. Vengono generalmente descritti come “peduncolati” a causa della presenza di un vero e proprio piccolo peduncolo che li tiene attaccati alla parete.
I più comuni sono senz’altro i polipi di colesterolo. I polipi di colesterolo sono in genere di dimensioni inferiori al centimetro e all’ecografia appaiono come piccole masserelle peduncolate senza cono d’ombra posteriore (il cono d’ombra posteriore e’ invece un segno caratteristico dei calcoli della colecisti). La diagnosi di questi polipi è di formulazione assai facile con l’ecografia.
I polipi di colesterolo di diametro superiore ad 1 centimetro possono apparire senza echi al loro interno e questo può porre qualche problema nel differenziarli nei confronti dei piccoli tumori della colecisti. Questi ultimi sono del tutto poco comuni ma l’importanza che risiede nel loro riconoscimento è che possono essere asportati mediante un intervento chirurgico con lo scopo di guarire il paziente.
Le caratteristiche ecografiche che fanno distinguere un polipo della colecisti da un carcinoma della colecisti sono
- il fatto di essere solitari,
- il diametro superiore al centimetro,
- l’aspetto “sessile”,
- la bassa intensità di echi (sono ipoecogeni) e
- presentano una crescita rapida.
La TC e l’ecografia endoscopica possono essere ulteriori strumenti diagnostici per cercare di chiarificare i casi dubbi o nei quali la formulazione di una diagnosi è più complessa.
Come si curano? Il trattamento.
Il trattamento delle lesioni polipoidi della colecisti non è definito in maniera assoluta da alcuna linea guida.
Se un paziente è portatore di sintomi o ha sofferto di una colica biliare o di una colecistite, allora ha l’indicazione per eseguire l’intervento chirurgico di asportazione della colecisti, che si chiama colecistectomia e dovrebbe essere eseguita per via laparoscopica.
Per i pazienti che non hanno sintomi il discorso è più complesso.
Le lesioni polipoidi della colecisti di diametro inferiore a 10 millimetri (1 centimetro) non sono lesioni maligne e non evolvono verso la malignità (fonte bibliografica). Tutte sono asintomatiche e tali rimangono per lunghi periodi. Non si tramutano in calcoli e nel 50% dei casi non variano di dimensioni per un periodo di 12 anni almeno.
I polipi di colesterolo della colecisti non richiedono, quindi, alcun trattamento, in considerazione del fatto che nel 95% dei casi non modificano mai le loro dimensioni.
È comunque buona norma ricordarsi di tenerli sotto controllo, eseguendo un’ecografia addominale ogni anno per verificarne le dimensioni.
Vi è tuttavia qualche preoccupazione sulla possibilità che queste lesioni polipoidi della colecisti possano perdere la caratteristica di benignità e si trasformino in malattie maligne. Questo in effetti può accadere, ma avviene solitamente per polipi che hanno un diametro superiore ad 1 centimetro (fonte bibliografica).
Gli adenomi ed i papillomi della parete della colecisti (per quanto difficile è la loro corretta identificazione) hanno un loro proprio potenziale di trasformazione in lesioni maligne.
I fattori di rischio per la presenza di un polipo dalle caratteristiche di malignità sono:
- le dimensioni del polipo superiore ad 1 centimetro.
- la ampia larghezza del peduncolo o la rapida tendenza alla crescita della lesione polipoide;
- l’età del paziente superiore i 50 anni ed una lesione con peduncolo ampio;
- la contemporanea presenza di calcoli all’interno della colecisti o la presenza di colecistiti;
- peduncoli grandi o lunghi o polipi localizzati al collo della colecisti che possano impedirne lo svuotamento della bile e l’aver sofferto di coliche biliari;
- lesioni polipoidi associate a irregolarità localizzate della parete della colecisti.
- In pazienti che non presentano sintomi legati alla presenza del polipo, la colecistectomia può essere giustificata in ciascuno di questi casi.
In particolare, può essere giustificato eseguire l’intervento quando venga riscontrata la presenza di una lesione polipoide della colecisti di diametro superiore al centimetro.
L’alternativa all’esecuzione dell’intervento chirurgico è rappresentata da uno stretto monitoraggio del diametro di queste lesioni, con l’esecuzione di un’ecografia ogni tre mesi.
L’indicazione all’esecuzione della colecistectomia potrebbe allora essere posta solo nel caso di lesioni polipoidi a crescita rapida.
I calcoli della colecisti
Centro di Eccellenza nella Chirurgia del Fegato
- Ultimo aggiornamento della pagina: 10/06/2023
Linee Guida per la Diagnosi ed il Trattamento dei Polipi della Colecisti
2022
Kamaya A; Fung C; Szpakowski J; Fetzer D T; Walsh A J; Alimi Y; Bingham D B; Corwin M T; Dahiya N; Gabriel H; Park W G; Porembka M R; Rodgers S K; Tublin M E; Yuan X; Zhang Y; Middleton W D
Management of incidentally detected gallbladder polyps: Society of Radiologists in Ultrasound consensus conference recommendations Journal Article
In: Radiology, vol. 305, no. 2, pp. 277–289, 2022.
@article{Kamaya2022-oq,
title = {Management of incidentally detected gallbladder polyps: Society of Radiologists in Ultrasound consensus conference recommendations},
author = {Aya Kamaya and Christopher Fung and Jean-Luc Szpakowski and David T Fetzer and Andrew J Walsh and Yewande Alimi and David B Bingham and Michael T Corwin and Nirvikar Dahiya and Helena Gabriel and Walter G Park and Matthew R Porembka and Shuchi K Rodgers and Mitchell E Tublin and Xin Yuan and Yang Zhang and William D Middleton},
url = {https://pubs.rsna.org/doi/10.1148/radiol.213079?url_ver=Z39.88-2003&rfr_id=ori:rid:crossref.org&rfr_dat=cr_pub%20%200pubmed
https://pubs.rsna.org/doi/epdf/10.1148/radiol.213079},
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journal = {Radiology},
volume = {305},
number = {2},
pages = {277--289},
publisher = {Radiological Society of North America (RSNA)},
abstract = {Gallbladder polyps (also known as polypoid lesions of the
gallbladder) are a common incidental finding. The vast majority
of gallbladder polyps smaller than 10 mm are not true neoplastic
polyps but are benign cholesterol polyps with no inherent risk
of malignancy. In addition, recent studies have shown that the
overall risk of gallbladder cancer is not increased in patients
with small gallbladder polyps, calling into question the
rationale for frequent and prolonged follow-up of these common
lesions. In 2021, a Society of Radiologists in Ultrasound, or
SRU, consensus conference was convened to provide
recommendations for the management of incidentally detected
gallbladder polyps at US. See also the editorial by Sidhu and
Rafailidis in this issue.},
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pubstate = {published},
tppubtype = {article}
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gallbladder) are a common incidental finding. The vast majority
of gallbladder polyps smaller than 10 mm are not true neoplastic
polyps but are benign cholesterol polyps with no inherent risk
of malignancy. In addition, recent studies have shown that the
overall risk of gallbladder cancer is not increased in patients
with small gallbladder polyps, calling into question the
rationale for frequent and prolonged follow-up of these common
lesions. In 2021, a Society of Radiologists in Ultrasound, or
SRU, consensus conference was convened to provide
recommendations for the management of incidentally detected
gallbladder polyps at US. See also the editorial by Sidhu and
Rafailidis in this issue.
Foley K G; Lahaye M J; Thoeni R F; Soltes M; Dewhurst C; Barbu S T; Vashist Y K; Rafaelsen S R; Arvanitakis M; Perinel J; Wiles R; Roberts S A
Management and follow-up of gallbladder polyps: updated joint guidelines between the ESGAR, EAES, EFISDS and ESGE Journal Article
In: European Radiology, vol. 32, no. 5, pp. 3358 – 3368, 2022, ISSN: 09387994, (Cited by: 7; All Open Access, Green Open Access, Hybrid Gold Open Access).
@article{Foley20223358,
title = {Management and follow-up of gallbladder polyps: updated joint guidelines between the ESGAR, EAES, EFISDS and ESGE},
author = {Kieran G. Foley and Max J. Lahaye and Ruedi F. Thoeni and Marek Soltes and Catherine Dewhurst and Sorin Traian Barbu and Yogesh K. Vashist and Søren Rafael Rafaelsen and Marianna Arvanitakis and Julie Perinel and Rebecca Wiles and Stuart Ashley Roberts},
url = {https://www.scopus.com/inward/record.uri?eid=2-s2.0-85121354313&doi=10.1007%2fs00330-021-08384-w&partnerID=40&md5=e244dfb80a773d07ec752c3661bc2cd6},
doi = {10.1007/s00330-021-08384-w},
issn = {09387994},
year = {2022},
date = {2022-01-01},
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journal = {European Radiology},
volume = {32},
number = {5},
pages = {3358 – 3368},
publisher = {Springer Science and Business Media Deutschland GmbH},
abstract = {Abstract: Main recommendations: 1.Primary investigation of polypoid lesions of the gallbladder should be with abdominal ultrasound. Routine use of other imaging modalities is not recommended presently, but further research is needed. In centres with appropriate expertise and resources, alternative imaging modalities (such as contrast-enhanced and endoscopic ultrasound) may be useful to aid decision-making in difficult cases. Strong recommendation, low–moderate quality evidence.2.Cholecystectomy is recommended in patients with polypoid lesions of the gallbladder measuring 10 mm or more, providing the patient is fit for, and accepts, surgery. Multidisciplinary discussion may be employed to assess perceived individual risk of malignancy. Strong recommendation, low-quality evidence.3.Cholecystectomy is suggested for patients with a polypoid lesion and symptoms potentially attributable to the gallbladder if no alternative cause for the patient’s symptoms is demonstrated and the patient is fit for, and accepts, surgery. The patient should be counselled regarding the benefit of cholecystectomy versus the risk of persistent symptoms. Strong recommendation, low-quality evidence.4.If the patient has a 6–9 mm polypoid lesion of the gallbladder and one or more risk factors for malignancy, cholecystectomy is recommended if the patient is fit for, and accepts, surgery. These risk factors are as follows: age more than 60 years, history of primary sclerosing cholangitis (PSC), Asian ethnicity, sessile polypoid lesion (including focal gallbladder wall thickening > 4 mm). Strong recommendation, low–moderate quality evidence.5.If the patient has either no risk factors for malignancy and a gallbladder polypoid lesion of 6–9 mm, or risk factors for malignancy and a gallbladder polypoid lesion 5 mm or less, follow-up ultrasound of the gallbladder is recommended at 6 months, 1 year and 2 years. Follow-up should be discontinued after 2 years in the absence of growth. Moderate strength recommendation, moderate-quality evidence.6.If the patient has no risk factors for malignancy, and a gallbladder polypoid lesion of 5 mm or less, follow-up is not required. Strong recommendation, moderate-quality evidence.7.If during follow-up the gallbladder polypoid lesion grows to 10 mm, then cholecystectomy is advised. If the polypoid lesion grows by 2 mm or more within the 2-year follow-up period, then the current size of the polypoid lesion should be considered along with patient risk factors. Multidisciplinary discussion may be employed to decide whether continuation of monitoring, or cholecystectomy, is necessary. Moderate strength recommendation, moderate-quality evidence.8.If during follow-up the gallbladder polypoid lesion disappears, then monitoring can be discontinued. Strong recommendation, moderate-quality evidence. Source and scope: These guidelines are an update of the 2017 recommendations developed between the European Society of Gastrointestinal and Abdominal Radiology (ESGAR), European Association for Endoscopic Surgery and other Interventional Techniques (EAES), International Society of Digestive Surgery–European Federation (EFISDS) and European Society of Gastrointestinal Endoscopy (ESGE). A targeted literature search was performed to discover recent evidence concerning the management and follow-up of gallbladder polyps. The changes within these updated guidelines were formulated after consideration of the latest evidence by a group of international experts. The Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation (GRADE) system was adopted to define the strength of recommendations and the quality of evidence. Key Point: • These recommendations update the 2017 European guidelines regarding the management and follow-up of gallbladder polyps. © 2021, The Author(s).},
note = {Cited by: 7; All Open Access, Green Open Access, Hybrid Gold Open Access},
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pubstate = {published},
tppubtype = {article}
}
2019
Patel K; Dajani K; Vickramarajah S; Huguet E
Five year experience of gallbladder polyp surveillance and cost effective analysis against new European consensus guidelines Journal Article
In: HPB, vol. 21, no. 5, pp. 636 – 642, 2019, ISSN: 1365182X, (Cited by: 8; All Open Access, Bronze Open Access).
@article{Patel2019636,
title = {Five year experience of gallbladder polyp surveillance and cost effective analysis against new European consensus guidelines},
author = {Krashna Patel and Khaled Dajani and Saranya Vickramarajah and Emmanuel Huguet},
url = {https://www.scopus.com/inward/record.uri?eid=2-s2.0-85056202258&doi=10.1016%2fj.hpb.2018.10.008&partnerID=40&md5=e4ce94e3f52f86eafb852c2ebab999e4},
doi = {10.1016/j.hpb.2018.10.008},
issn = {1365182X},
year = {2019},
date = {2019-01-01},
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journal = {HPB},
volume = {21},
number = {5},
pages = {636 – 642},
publisher = {Elsevier B.V.},
abstract = {Background: Gallbladder polyp (GBP) surveillance seeks to identify early neoplasms, but practice varies amongst surgical units. Recent European consensus guidelines have recommended an evidence-based GBP surveillance strategy. In a tertiary centre Hepato-Pancreato-Biliary unit we examine GBP surveillance, malignant yield, and assess cost-effectiveness of the new European consensus guidelines. Methods: Respective data were collected from all patients with ultrasonography-detected GBPs between January 2008 and January 2013. Results: 558 patients had GBPs detected on ultrasonography. Following initial ultrasonography, 304 (54.5%) had further ultrasonography surveillance of which 168 were in a formal GBP surveillance programme. Pre-malignant/malignant pathology yield was 1.97% with an annual detection rate of 12.0 cases per 1000 GBPs surveyed. Cost-effectiveness analysis of European consensus guidelines calculated annual savings of £209 163 per 1000 GBPs surveyed. Compliance with these guidelines would result in an additional 12.5% of patients under surveillance requiring cholecystectomy. Conclusion: GBP surveillance uptake was suboptimal at 32.8%. The incidence of pre-malignant/malignant lesions in GBPs emphasises the importance of surveillance for early detection and management with a view to avoiding the poor outcomes associated with more advanced gallbladder cancer. Adherence to the new European consensus guidelines would be clinically cost-effective with significant potential savings demonstrated in this study. © 2018 International Hepato-Pancreato-Biliary Association Inc.},
note = {Cited by: 8; All Open Access, Bronze Open Access},
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2017
Wiles R; Thoeni R F; Barbu S T; Vashist Y K; Rafaelsen S R; Dewhurst C; Arvanitakis M; Lahaye M; Soltes M; Perinel J; Roberts S A
In: European Radiology, vol. 27, no. 9, pp. 3856 – 3866, 2017, ISSN: 09387994, (Cited by: 120; All Open Access, Green Open Access, Hybrid Gold Open Access).
@article{Wiles20173856,
title = {Management and follow-up of gallbladder polyps: Joint guidelines between the European Society of Gastrointestinal and Abdominal Radiology (ESGAR), European Association for Endoscopic Surgery and other Interventional Techniques (EAES), International Society of Digestive Surgery – European Federation (EFISDS) and European Society of Gastrointestinal Endoscopy (ESGE)},
author = {Rebecca Wiles and Ruedi F. Thoeni and Sorin Traian Barbu and Yogesh K. Vashist and Søren Rafael Rafaelsen and Catherine Dewhurst and Marianna Arvanitakis and Max Lahaye and Marek Soltes and Julie Perinel and Stuart Ashley Roberts},
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doi = {10.1007/s00330-017-4742-y},
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year = {2017},
date = {2017-01-01},
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journal = {European Radiology},
volume = {27},
number = {9},
pages = {3856 – 3866},
publisher = {Springer Verlag},
abstract = {Objectives: The management of incidentally detected gallbladder polyps on radiological examinations is contentious. The incidental radiological finding of a gallbladder polyp can therefore be problematic for the radiologist and the clinician who referred the patient for the radiological examination. To address this a joint guideline was created by the European Society of Gastrointestinal and Abdominal Radiology (ESGAR), European Association for Endoscopic Surgery and other Interventional Techniques (EAES), International Society of Digestive Surgery – European Federation (EFISDS) and European Society of Gastrointestinal Endoscopy (ESGE). Methods: A targeted literature search was performed and consensus guidelines were created using a series of Delphi questionnaires and a seven-point Likert scale. Results: A total of three Delphi rounds were performed. Consensus regarding which patients should have cholecystectomy, which patients should have ultrasound follow-up and the nature and duration of that follow-up was established. The full recommendations as well as a summary algorithm are provided. Conclusions: These expert consensus recommendations can be used as guidance when a gallbladder polyp is encountered in clinical practice. Key Points: • Management of gallbladder polyps is contentious • Cholecystectomy is recommended for gallbladder polyps >10 mm • Management of polyps <10 mm depends on patient and polyp characteristics • Further research is required to determine optimal management of gallbladder polyps. © 2017, The Author(s).},
note = {Cited by: 120; All Open Access, Green Open Access, Hybrid Gold Open Access},
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