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Ascesso Epatico
Ascesso del fegato
Cosa è un ascesso epatico?
Un ascesso del fegato è una massa ripiena di pus che cresce nel fegato a causa dei postumi di un trauma o di un’altra infezione addominale che giunge al fegato attraverso la vena porta.
Anche se gli ascessi al fegato sono rari, è importante diagnosticarli e trattarli in fretta, perché le conseguenze per quelli non trattati possono essere molto importanti (referenza bibliografica).
L’incidenza degli ascessi epatici è di 2,3 casi per 100.000 abitanti per anno (referenza bibliografica).
Da che cosa è causato un ascesso al fegato?
La maggior parte degli ascessi del fegato viene classificata come piogena (cioè causata da un processo infiammatorio che causa la formazione del pus) o amebico (spesso causato dall’Entamoeba histolytica), mentre una minoranza può essere causata da altri parassiti o da funghi.
Gli ascessi piogenici sono solitamente sostenuti da più batteri, quali l’Escherichia coli, la Klebsiella, lo Streptococco, lo Stafilococco, e anche da batteri anaerobi.
In molti casi un ascesso del fegato si forma dopo una fistola intestinale oppure in seguito ad una infezione delle vie biliari (la colangite).
L’appendicite è una fra le cause principali per lo sviluppo di un ascesso al fegato.
Come si vede se c'è un ascesso nel fegato?
Il paziente che ha un ascesso al fegato può presentare febbre, brividi, sudorazione notturna, nausea, vomito, dolore alla spalla destra, perdita dell’appetito e calo ponderale.
Bisogna ripercorrere la storia clinica del paziente alla ricerca di fatti che possano giustificare la formazione dell’ascesso.
Gli esami del sangue mostrano un aumento degli indici di infezione (globuli bianchi, proteina C reattiva, procalcitonina) e di quelli della funzionalità del fegato.
Di solito il primo esame radiologico che viene fatto è l’ecografia, che può mostrare un nodulo o una massa iperecoica o ipoecoica, al cui interno ci possono essere dei setti e delle sepimentazioni.
La TC è il secondo esame, e quello più importante, da eseguire. La TC mostra la presenza della massa, le sue dimensioni, la sua posizione all’interno del fegato e gli aspetti infiammatori locali all’interno dell’organo.
Come si cura un ascesso epatico?
Le chiavi del trattamento sono il drenaggio dell’ascesso e la terapia antibiotica.
Il drenaggio si esegue posizionando un tubo, attraverso la pelle all’interno della cavità dell’ascesso e portando al di fuori del fegato il materiale in esso contenuto. La manovra viene eseguita sotto la guida dell’ecografia o della TC, con una anestesia locale e con la sedazione del paziente, se necessaria. Il materiale evacuato può essere esaminato per determinare quale batterio alla base della formazione dell’ascesso.
Per gli ascessi fino a 5 centimetri si possono fare una o più punture per evacuare il contenuto, mentre per gli ascessi più grandi sarebbe meglio lasciare il drenaggio all’interno dell’ascesso per qualche giorno. (referenza bibliografica)
Può essere necessario eseguire un vero e proprio intervento chirurgico (aperto o mini-invasivo) quando c’è una peritonite, quando l’ascesso si rompe e quando il drenaggio non stato utile o non stato efficace.
La terapia antibiotica deve essere guidata dal tipo di batterio che ha causato l’ascesso.
L’ascesso epatico che non viene drenato all’esterno può evolvere in una infezione severa diffusa (sepsi), in peritonite e nella formazione di un empiema.
Quale è il destino di un paziente cha ha un ascesso nel fegato?
Con il drenaggio e la terapia antibiotica il risultato dovrebbe essere buono, anche se nella letteratura scientifica la mortalità durante il ricovero per ascessi epatici va dal 2,5% fino anche al 19% (referenza bibliografica)
E’ frequente il ritorno dell’ascesso per i pazienti che lo hanno sviluppato in seguito alla colangite.
- Ultimo aggiornamento della pagina: 29/11/2023
