Infundibolo Colecisti

Tasca di Hartmann

L’infundibolo è una porzione della regione denominata “collo della colecisti”.

Cos'è l'Infundibolo della Colecisti?

La colecisti (o cistifellea) è una piccola vescichetta situata sulla superficie inferiore del fegato, alloggiata in una concavità che si chiama “letto della colecisti”.

La colecisti ha la capacità di contenere 30-50 ml di bile.

Tipicamente è divisa in tre parti:

  • Fondo: la porzione arrotondata e più distale (più a destra) della colecisti. Si proietta nella superficie inferiore del fegato nella linea medioclavicolare;

  • Corpo: la parte più grande. Si trova adiacente all’aspetto postero-inferiore del fegato, del colon trasverso e della parte superiore del duodeno;

  • Collo: la cistifellea si assottiglia per diventare continua con il dotto cistico, per arrivare all’albero biliare.

Il collo contiene una piega mucosa che forma con la parete della colecisti una specie di concavità o di imbuto, noto appunto come infundibolo della colecisti o tasca di Hartmann.

Questa è una zona in cui comunemente i calcoli biliari si possono depositare, causando colestasi (ostacolo al deflusso della bile).

Il triangolo di Calot

La cistifellea riceve il sangue arterioso dall’arteria cistica. Comunemente, questa si dirama dall’arteria epatica destra, e di solito passa dietro il dotto epatico comune per raggiungere il collo della cistifellea.

Tuttavia, le variazioni  nella disposizione e nell’origine di questa arteria sono comuni. L’arteria cistica può derivare da sinistra o dall’arteria epatica principale, o anche dall’arteria gastroduodenale, e può passare davanti, invece che dietro, i dotti biliari.

Fortunatamente per il chirurgo, l’arteria cistica, qualunque essa sia origine, è quasi invariabilmente situato in un triangolo formato dal aspetto ventrale del fegato, del dotto cistico e del dotto epatico comune  (triangolo di Calot). Deve quindi essere  ricercata qui dal chirurgo sia per la colecistectomia laparoscopica che a cielo aperto. 

Quale è l'interesse per l'infundibolo?

L’infundibolo della colecisti è la sede dove i calcoli si possono andare a depositare.

Se il calcolo è di un certo volume, allora può anche tappare  (o “incunearsi“) nell’orifizio dove origina il dotto cistico, impedendo di fatto il passaggio della bile dalla colecisti al dotto biliare principale (al coledoco).

Se un calcolo si incunea nell’infundibolo, la colecisti non è più in grado di svuotarsi nel coledoco. Ne consegue che la bile all’interno viene sequestrata.

La parete colecistica si comporta allora come una membrana semipermeabile e lascia entrare liquido dall’esterno, che diluisce il contenuto biliare e distende anche notevolmente il viscere, che diventa palpabile all’esame obiettivo dell’addome. Si palpa la “colecisti distesa“.

Questa situazione può facilmente portare a un quadro di infezione acuta della colecisti: l’empiema della colecisti o, addirittura, il flemmone. Questi sono eventi gravi dal punto di vista clinico, che possono comportare anche un quadro di compromissione peritoneale severo (la cosiddetta peritonite).

Comunque, non tutti i calcoli della colecisti si depositano nell’infundibolo e non tutti i calcoli che si depositano nell’infundibolo si incuneano nel dotto cistico.

Perché è chiamato "Tasca di Hartmann"?

Henri Albert Charles Antoine Hartmann è stato un importante chirurgo francese. Nel 1909 ha assunto la cattedra di chirurgia presso la sua alma mater – Hôtel-Dieu – a Parigi ed è rimasto in questa posizione fino al 1930. 

Nel 1923 ha descritto l’operazione per tumore del retto che pure ha assunto il suo nome: la resezione del carcinoma rettale con colostomia permanente.

Precedentemente, nel 1891, aveva completato un trattato sull’anatomia delle vie biliari.

In questo trattato ha descritto la possibile formazione di una “estroflessione sferoidale o conica della parete della cistifellea alla giunzione tra il collo della cistifellea e il dotto cistico. Probabilmente tale estroflessione era dovuta all’alloggiamento di un singolo grosso calcolo biliare in questa posizione per un lungo periodo di tempo, poiché questa sacca non si trova nella normale cistifellea.”

Questa stessa tasca ha poi preso il suo nome, venendo alla fine identificata con l’infundibolo della colecisti stesso.

La referenza bibliografica per la descrizione di Hartmann è:

Henri Albert Hartmann: Quelques points de l’anatomie et de la chirurgie des voies biliaires.. In: Bulletin de la Société anatomique de Paris, vol. 5 sér., iss. 5, pp. 480-500, 1891.

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